
Nel mese di ottobre di un anno fa si pubblicava per i tipi dei Les Flâneurs Edizioni la prima traduzione del Pocas palabras bastan. Vida e interculturalidad del refrán (Cantera Ortiz de Urbina y Sevilla Muñoz, 2002=2008) realizzata con il contributo del Ministerio de Educación, Cultura y Deporte nell’ambito delle Subvenciones para el fomento de la traducción en lenguas extranjeras (convocatoria 2017).
Riproponiamo in questa sede la nota della traduttrice (Cantera y Sevilla, 2019: 14-17):

«La traduzione di un manuale di paremiologia spagnola, del manuale di paremiologia spagnola per eccellenza, ha rappresentato una vera e propia sfida, come paremiologa e come traduttrice. Frequentare i corsi dell’unico Programma Dottorato al mondo dedicato allo studio della fraseologia e della paremiologia, sotto la guida della prof.ssa Julia Sevilla Muñoz, mi ha permesso di formarmi in un ramo della Linguistica che in Italia è ancora sconosciuto ai più. Di qui che la prima difficoltà traduttologica sia stata proprio quella di trovare una correspondenza alle diverse categorie paremiologiche oggetto di studio di quello che in italiano è diventato A buon intenditore. Vita ed interculturalità el proverbio. L’estesa bibliografía di Temistocle Franceschi, fondatore della Scuola Geoparemiologica Italiana, rappresenta un validissimo punto di partenza davanti all’arduo compito di riformulare in italiano la tassonimia paremiologica che Julia Sevilla Muñoz presenta in questo trattato e che rivede ed amplia nelle successive pubblicazioni fino alla stesura definitiva de «Las paremias y su clasificación», saggio scritto in collaborazione con Carlos Crida Álvarez e pubblicato in Paremia (22, 2013, 105-114). A partire da questa classificazione, proponiamo quindi una tassonomia delle paremie italiane per la cui consultazione rimandiamo al secondo tomo che accompagna la traduzione di Pocas palabras bastan.
Il processo traduttivo si può sintentizzare sotto forma di insieme di decisioni concatenate che il traduttore è chiamato a prendere ogni volta che si confronta con un testo interpretare e «ricreare» in un’altra lingua. Nel caso specifico del questo saggio, le prime domande che mi sono dovuta porre sono state: a chi mi rivolgo? Qual è la finalità di questa traduzione? Evidentemente, i lettori del testo finale saranno essenzialmente italofoni interessati allo studio dei proverbi, dottorandi o specialisti incuriositi dal metodo scientifico applicato in Spagna all’analisi degli enunciati sentenziosi con l’obiettivo, magari, di adottarlo nello studio del tesoro paremiológico italiano. La finalità è quindi quella di diffondere nozioni essenziali di paremiologia spagnola affinché il mondo accademico italiano si possa orientare verso lo studio scientifico dei proverbi in ambito universitario. In ogni caso, bisogna tenere presente che l’oggetto di studio del testo di partenza è la paremia spagnola ed il fondamento scientifico a questo studio viene dato attraverso la citazione di frammenti di saggi scientifici, opere letterarie, compilazioni paremiografiche che ruotano intorno allo spagnolo ed alla sua cultura.
Partendo da queste premesse, è chiaro che non si può prescindere totalmente dalla lingua originale per garantire la giusta comprensione di un trattato di paremiologia spagnola. Occorre quindi operare una serie di scelte all’insegna del principio di negoziazione così caro ad Umberto Eco. Nella fattispecie, la scelta si è concretizzata nella decisione di mantenere, nel corpo del testo, tutte le citazioni i lingua originali in quanto esemplificazioni di concetti relativi alla paremiologia spagnola. Ma Lo cortés no quita lo valiente. Di qui la possibilità di consultare queste citazioni di traduzione nel secondo tomo già annunciato in precedenza, in cui viene anche proposta la lista delle paremie spagnole citate nel saggio accompagnate dalla corrispondenza o traduzione letterale in italiano».
Per il testo integrale completo di note a pie di pagina si rimanda a A buon intenditore. Vita e interculturalità del proverbio.
Per maggiori dettagli sulla struttura dell’opera si rimanda alla recensione pubblicata sul n. 28 della rivista Paremia.
Bibliografia
CANTERA ORTIZ DE URBINA, J.; SEVILLA MUÑOZ, J. (2002=2008): Pocas palabras bastan. Vida e interculturalidad del refrán. Salamanca: Diputación de Salamanca.
CANTERA ORTIZ DE URBINA, J.; SEVILLA MUÑOZ, J. (2019): A buon intenditore. Vita e interculturalità del proverbio. Bari: Les Flâneurs Edizioni. Traduzione di Mª Antonella Sardelli.
SIDOTI, R. (2019): «SEVILLA, Julia; CANTERA, Jesús, A buen intenditore. Vita e interculturalità del proverbio. Traduzione di Mª Antonella Sardelli. Bari: Les Flâneurs Edizioni. Collana Parole traslate, 2019, 296 p. ISBN: 978-88-31314-12-1», Paremia 28: 230.